BETTI PUSIOL: “LA POLISPORTIVA LA MIA TERZA FIGLIA”

23 Dicembre 2019

Elisabetta Pusiol non lavora per la Polisportiva Terraglio. Elisabetta Pusiol E’ la Polisportiva Terraglio. Figura storica della nostra associazione, ha deciso di raccontarsi tratteggiando il suo profilo di dirigente, di tecnica e di donna.

 

Betti Pusiol sul palco dell’ultima Convention regionale di Special Olympics a Jesolo. Con lei, Laurenzia Silvestri, coordinatrice del Torch Run per conto della Polizia di Stato

 

 

Ci racconti chi sei, da dove arrivi, qual è il tuo percorso di formazione?

Sono veneziana di Cannaregio. In passato sono stata nuotatrice agonista alla Rari Nantes di Venezia. Una volta trasferita a Mestre, mentre studiavo all’Università, per guadagnare qualcosa mi sono iscritta al corso per il brevetto di istruttore di nuoto, prestando servizio alla piscina del Coni in via Circonvallazione. Con questa esperienza si è confermato l’amore per l’acqua.

Da lì è partita un’avventura…

Ho iniziato a intravedere tutto quello che nell’acqua si può fare. E ho capito che quello poteva diventare il mio lavoro a tempo pieno. Giunta al Terraglio ho spostato qui tutto il lavoro avviato in centro. Il mio proposito è stato quello di costruire qualcosa d’innovativo per offrire quello che da altre parti non c’era. Siamo stati i primi a coinvolgere i bambini e le gestanti, i primi a organizzare la ginnastica in acqua. Poi sono diventata formatrice per la Federazione nuoto.

 

 

Di cosa ti occupi in Polisportiva?

Sono direttore tecnico della Polisportiva Terraglio così come di Sant’Alvise a Venezia, inoltre sono presidente a Stile libero a Preganziol. In polisportiva mi interesso dell’organizzazione degli spazi e delle attività e della gestione dell’utenza. Nell’ambito della formazione, collaboro con la Federazione nuoto. Ancora, il mio ruolo è costruire reti, progetti e collaborazioni con le associazioni, le istituzioni, l’Ulss.

Ci sono esigenze particolari su cui lavorare?

Dalla mia esperienza sento di poter dire che c’è sempre più bisogno di costruire rapporti stretti con le famiglie. È un passaggio decisivo che va ben oltre la sola fornitura del servizio. Bisogna creare un’alleanza pedagogica, una rete di supporto, come accade con il progetto Sollievo. Vedo che le famiglie hanno pochi punti di riferimento. Qui ci sentiamo una comunità e siamo orgogliosi che tante persone si sentano in famiglia.

 

Al centro tra il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ed il presidente della Polisportiva Davide Giorgi

 

Un aneddoto/episodio speciale?

Difficile scegliere tra tutto quello che in oltre 30 anni è successo. La nostra missione è l’inclusione. Una volta, tanti anni fa, avevamo accolto una ragazzina con una disabilità grave. Lei, che non parlava, per esprimersi in piscina lanciava solo qualche vocalizzo. A distanza nuotavano degli anziani. Dopo qualche mese uno dei partecipanti al gruppo che prima ci comunicava il fastidio per la presenza di quella ragazzina che a suo dire disturbava, ci ha scritto una lettera per ringraziarci di aver scoperto invece che c’era la possibilità di incontrare una persona e di potersi relazionare con lei.

Progetti e aspettative per il futuro?

Le attività sono tante, l’impegno importante. Il nostro impianto avrebbe bisogno di ulteriori spazi perché rischiamo di non starci più. La nostra realtà è cresciuta molto e il bisogno è effettivo. Anche su questo stiamo dialogando con il Comune che ringraziamo enormemente per l’attenzione e la disponibilità che sempre ci dimostra. E, poi, mi permetto una nota personale: tra qualche anno andrò in pensione ma spero proprio di restare agganciata ancora a questa bella realtà, che è il mio terzo figlio.

 

 

BOTTA E RISPOSTA

Il valore per te più importante?

L’onestà.

La cosa che proprio non sopporti?

Le bugie.

 

 

Il tuo hobby preferito?

I lavori manuali.

Il tuo colore preferito?

Il celeste e il verde.

Il libro da consigliare?

“Il sorriso etrusco” di Josè Luis Sampedro.

Il film da vedere?

Tutti i film di Natale (non i cinepattoni!).

L’animale preferito?

Il gatto.

Mare o montagna?

Il mare.

Un viaggio da consigliare?

Il Salento.

La tua dote migliore?

La schiettezza.

Il tuo limite più grande?

La schiettezza bis.

La data più significativa per te?

Le date di nascita delle due mie figlie.

 

 

La soddisfazione per te più importante?

Essermi laureata quest’anno in Lingue a Ca’ Foscari.

La delusione?

Alcune persone che abbiamo accolto non sono state molto riconoscenti, ma si mette in conto: succede.

L’esperienza che più ti ha segnato?

Quella da direttore regionale di Special Olympics.

Un sogno nel cassetto per il futuro?

Quando non sarò più utile mi piacerebbe abitare in un posto da dove ogni mattina si possa vedere il mare.

Categorie