RAPITO DA UNA VISIONE

4 Novembre 2019

Per la serie “Facce da Polisportiva”, incontriamo in questo numero Federico Munarin, project manager per il Progetto 3S che attraversa trasversalmente tutte le società della nostra galassia.

Una vita da dirigente in Azienda Ulss, l’incontro fatale con Special Olympics e la storia d’amore con la Polisportiva Terraglio: esperienza e competenza al servizio di una visione e di un obiettivo

 

 

Federico Munarin, esperienza e competenza a servizio di un progetto

 

 

CI RACCONTI CHI SEI, DA DOVE ARRIVI, QUALE E’ IL TUO PERCORSO FORMATIVO?

Sono nato a Buenos Aires-Vicente Lopez, in Argentina, da genitori emigranti dopo la seconda guerra mondiale. Ho 68 anni. Ho studiato in Italia e mi sono laureato in Medicina e Chirurgia e poi specializzato in Medicina del lavoro, Medicina dello sport all’Università di Padova. Ho sostenuto anche un master in Direzione di Distretto sociosanitario. Il mio percorso lavorativo è avvenuto per la maggior parte della carriera presso l’Azienda Ulss Serenissima, congedandomi con l’incarico di dirigente di struttura complessa direttore di distretto sociosanitario.

 

DI COSA TI OCCUPI IN POLISPORTIVA TERRAGLIO?

Sono stato incaricato di seguire lo sviluppo del Progetto 3S, Sanitario, Sociale e Sportivo, come project manager.

Seguo questo progetto con grande entusiasmo perché sono convinto che l’integrazione tra i tre ambiti sia una strategia vincente per la presa in carico completa della persona: sul piano riabilitativo, del mantenimento della salute e dell’inclusione sociale per chi si trova in condizioni di maggiore svantaggio.

La Polisportiva Terraglio rappresenta un modello pilota, un’esperienza virtuosa da diffondere sul piano pratico e anche culturale. Un approccio innovativo che può portare grande benefici alla comunità cittadina e metropolitana veneziana.

 

 

CI SONO ESIGENZE PARTICOLARI SU CUI LAVORARE?

Dobbiamo investire con sempre maggiore forza e convinzione su questa strada. Il progetto di Attività Fisica Adattata (Afa) del Progetto 3S  viene considerato la nuova frontiera della prevenzione e riabilitazione integrata.

Un modello veneto di sinergia tra pubblico e privato per l’appropriatezza terapeutica e le economia di scala su cui tutti, come comunità, siamo chiamati a giocarci una bella fetta del futuro dei servizi alle persone più fragili.

 

UN ANEDDOTO/EPISODIO SPECIALE?

Lo scorso maggio abbiamo potuto incontrare il presidente del Consiglio Conte a palazzo Chigi e vari deputati e senatori tra Montecitorio e Palazzo Madama a cui abbiamo presentato principi e obbiettivi del Progetto 3S.

È stata un’esperienza indimenticabile, emozionante soprattutto il momento della consegna ufficiale della bandiera italiana. In quei giorni, assieme ai ragazzi campioni d’Italia dei Balck Lions, abbiamo condiviso tante emozioni e l’orgoglio di un impegno che ci sta dando tante soddisfazioni e che sentiamo di poter mettere a disposizione di altre realtà.

 

 

PROGETTI ED ASPETTATIVE PER IL FUTURO?

Far si che il Progetto 3S possa rientrare nei Lea, Livelli Essenziali di Assistenza del Servizio Sanitario Nazionale: questo permetterebbe, anche a parità di costi, di poter entrare in gruppi di Attività Fisica Adattata per persone con patologie rare, croniche e varie forme di invalidità e/o di disabiltà.

E’ scientificamente validato l’utilizzo dell’esercizio fisico, prescritto con precisione per quanto riguarda intensità e quantità rispetto alle necessitò individuali del paziente, come vero e proprio farmaco, per prevenire e curare patologie e per migliorare la qualità di vita della persona.

 

 

 

BOTTA E RISPOSTA

IL VALORE PER TE PIU’ IMPORTANTE? L’amicizia.

LE COSE CHE PROPRIO NON SOPPORTI? I saccenti, gli sbruffoni, i pieni di sé.

IL TUO HOBBY PREFERITO? Il giardinaggio.

IL TUO COLORE PREFERITO? Il viola.

IL LIBRO DA CONSIGLIARE? “Alboreto Selvatico” di Mario Rigoni Stern.

IL FILM DA VEDERE? “Amarcord” di Federico Fellini.

ANIMALE PREFERITO? Il cane levriero.

MARE O MONTAGNA? Entrambi.

UN VIAGGIO DA FARE? Immergermi nella barriera corallina.

LA TUA DOTE MIGLIORE? La disponibilità.

IL TUO LIMITE PIU’ GRANDE? La timidezza.

LA DATA PIU’ SIGNIFICATIVA PER TE? Il giorno della mia prima donazione di sangue.

LA SODDISFAZIONE PIU’ IMPORTANTE ? I riconoscimenti pubblici ricevuti per le oltre 130 donazioni di sangue all’Avis.

LA DELUSIONE? Che un amico ti sparli alle spalle per discreditarti.

L’ESPERIENZA CHE PIU’ TI HA SEGNATO? La morte di una caro amico per Sindrome laterale amiotrofica.

UN SOGNO NEL CASSETTO FUTURO? Che la salute mi sostenga per prepararmi nell’ultimo percorso di vita.

 

 

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